Home » » Rimuoverci? Non c'erano i presupposti
Sono soddisfatto dell'esito dell'assemblea, soprattutto per la figura del direttore generale di cui da tempo avevamo sottolineato l'esigenza.
Il presidente di Etruria Servizi, Patrizio Podda si mostra sereno all'indomani della burrascosa assemblea dei soci della Spa. Intanto sottolinea le dimissioni di Ammassari e De Muro non sono conseguenza dell'assemblea, ma già largamente annunciate da marzo, cioè da quando Italia Lavoro è uscita da Etruria e i suoi due rappresentanti avevano dichiarato che sarebbero rimasti fino alla chiusura dell'esercizio. Per quanto riguarda me e Godani, non c'è nessuna riconferma perchà© il nostro mandato non è scaduto. E il Comune può rimuovere i vertici solo se ci sono gravi e giuste cause. Evidentemente non c'erano i presupposti per farlo.
Per quanto riguarda le responsabilità della perdita, Podda dichiara di non voler sollevare ulteriori polveroni e sui numeri, che dalla relazione dei revisori, parlerebbero di circa 2 milioni e mezzo di perdita, si limita a precisare che abbiamo iniziato ora a lavorare al bilancio di esercizio, perciò le cifre che abbiamo a disposizione sono quelle relative al 30 settembre 2005 che evidenziavano una perdita di un milione e 48 mila euro. Di più il presidente non dice se non precisare che il 2006 sarà un anno in controtendenza nel quale ridurremo sensibilmente le perdite.
Ma la tempesta abbattutasi su Etruria non ha certo lasciato indifferenti e soprattutto in silenzio gli esponenti del centro sinistra. In una nota, Ambiente e Lavoro, Prc e Comunisti italiani nell'esprimere dissenso per la riconferma dei vertici designati dall'ex amministrazione De Sio, ovvero Podda e Godani, sottolineano che la scelta operata dal commissario assume quindi un chiaro e preciso risvolto politico, da notare, inoltre, che i due membri di italia lavoro sono dimissionari: tutto ciò indica pertanto che l'attuale massimo responsabile del pincio ha lasciato tutto come prima in segno di continuità . eppure ciò è fortemente in contrasto con le preoccupazioni sulle condizioni dell'azienda che più volte ci ha espresso negli incontri sia con i partiti dell'unione sia nelle riunioni con gli ex-consiglieri di minoranza. Di fronte ad un'azienda che ha pubblicamente dichiarato un disavanzo di circa 1,5 milioni di euro, di fronte ad un'azienda che non ha mai fornito delucidazioni alle richieste, avanzate da alcuni di noi, di reperire copie di contratti e chiarimenti sugli acquisti operati, di fronte ai risultati operativi di questi giorni, sarebbe stato lungimiramnte affidare la gestione a persone scelte per la loro competenza e non per l'appartenenza a dei partiti.
(13 Gen 2006 - Ore 20:02)
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